In
verità io sento di più come ‘casa mia’ le lande antartiche che Milano,
per cui il vero trauma non è la partenza ma il ritorno. Dopo essere
vissuto in un mondo dove tutto è autentico, importante, dove ogni giorno
ha l’intensità di un anno, trovarmi di botto fra gente che rincorre
cose senza valore, succube del consumismo, eccetera, beh... mi sembra di
capitare tra matti! Dopo un po’ rientro anch’io nei binari, altrimenti
mi sentirei un disadattato, ma lo faccio con il naso tappato, come in
apnea, perché non accetto quello che la società mi propone. Lo sopporto
perché so che è il prezzo che devo pagare per avere in cambio il resto.
(Walter Bonatti)
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